Organizzazione non governativa fondata nel 1994
Coordinatore nazionale Giovanni Panunzio – Presidente Alfredo Barrago (il suo curriculum)
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1 MARZO 2024
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ESCLUSIVA ANTIPLAGIO!
La sparizione della
luna, annunciata dal mago
Copperfield
per febbraio 2024, non è avvenuta (leggi
la notizia).
8 MARZO 2024 E OCCULTISMO: GLI ABUSI SULLE DONNE RADDOPPIANO! (leggi la notizia).
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Nel 2024, trentennale di Osservatorio Antiplagio, presenteremo a Torino l'ultimo Rapporto annuale:
"Magia, pseudoscienze, intelligenza digitale ed altre dipendenze"
A 10 anni dal
precedente Report, conterrà diverse
anteprime e novità!
Per informazioni:
antiplagio[at]libero.it (unico contatto
disponibile)
In alto a sinistra: Giovanni Panunzio
viene intervistato dalla tv tedesca ZDF.
Nella news sottostante: Alfredo Barrago
spiega
a
The Guardian come ha fatto ri-piangere,
davanti a telecamere e microfoni, la madonnina di Civitavecchia.
Leggete
l'articolo.
Giovanni Panunzio è nato nel 1957 a Senigallia, nelle Marche, ma è sempre vissuto in Sardegna. Per 37 anni ha insegnato Religione negli istituti superiori della provincia di Cagliari. Per 10 anni è stato giornalista pubblicista, collaborando con l'Agenzia Giornalistica Italia (AGI). Dopo alcuni viaggi di studio e di piacere – in Costa d'Avorio, Brasile e Israele, dove è venuto a conoscenza della sindrome di Gerusalemme – ha conseguito il Diploma Accademico in Scienze Religiose e ha fondato Telefono Antiplagio, organizzazione non governativa in difesa delle vittime di ciarlatani e santoni e contro gli abusi nelle telecomunicazioni e nei confronti dei minori, che ha portato all’apertura di numerose indagini in tutto il territorio nazionale sugli operatori dell’occulto (e non solo). Ha scritto: Sardalia culinaria, opera umoristica giovanile (Leoni Editore – 1981); Il segreto del golfo di Cagliari, ammonimento sui pericoli dello spiritismo (ed. Sardegna inedita – 1989); Il cambiamento fu un libro (pubblicato nei Racconti del Mistero, ed. Rai/Eri – 1998). Nel 1996 ha realizzato, insieme all’illusionista Alfredo Barrago, l’audiovisivo I Maghi, pubblicato dalle Edizioni San Paolo. Nel 2002 è stato selezionato dallo scrittore Stefano Lorenzetto per il volume Italiani per bene – Venticinque storie esemplari (Marsilio Editori). Nel 2006 ha scritto la favola Tommy granello di senape (ed. Antiplagio) – non in vendita – dedicata al piccolo Tommaso Onofri, contro i medium che hanno speculato sul suo rapimento. È stato intervistato dai principali quotidiani e periodici ed è intervenuto in molte trasmissioni radiofoniche e televisive, ma non al Maurizio Costanzo Show che ha rifiutato più volte per i motivi che sono spiegati qui e nel suo libro Media e medium, il business dell'occultismo in Italia (ed. Antiplagio – 2006). Nel 2008 ha pubblicato il saggio umoristico Cartomanzia, cristallomanzia e altre manzie (1° manuale di scemenze occulte). È stato più volte citato in giudizio da Mediaset & c., sia per i contenuti del sito-parodia striscialanotizia.net, il cui titolo era Striscia la nequizia, dove era riportata questa news; sia per altre critiche al tg umoristico di Canale 5. I procedimenti susseguenti hanno portato alla chiusura di Telefono Antiplagio per mancanza di mezzi finanziari. RTI, tra l'altro, ha pignorato lo stipendio di Giovanni Panunzio, a seguito della sentenza della causa civile riguardante proprio il sito-parodia striscialanotizia.net: non considerato parodia, bensì utilizzo di marchio d'impresa. I giudici non hanno preso minimamente in considerazione i contenuti. È stato querelato anche da: Scientology, Seat Pagine Gialle e alcuni 'santoni' per aver diffuso notizie a loro non gradite. È stato sempre assolto. Il 1° gennaio 2009 Telefono Antiplagio è diventato Osservatorio Antiplagio. Sempre nel 2009 Giovanni Panunzio ha stigmatizzato i trentennali rapporti economici tra Silvio Berlusconi e la Chiesa cattolica nel libro Ciarpame senza pudore, l'untore del Signore (ed. Sozza Italia). Quindi ha scritto: Mediocrazia, il silenzio dei colpevoli (2018) e Radici giudaico-cristiane d'Europa, un falso storico (2019). Si definisce 'studioso di scienze exoteriche' (con la x vuol dire 'rivolte a tutte') perché dopo aver:
1) incontrato e intervistato nelle radio-tv private, dal 1984, maghi, guru et similia, e ascoltato le loro vittime;
2) frequentato la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, Istituto Superiore di Scienze Religiose di Cagliari;
3) raccolto tutti i 'passi' della Bibbia su divinazione, esoterismo e spiritismo (ricerca che nessun altro ha fatto);
è giunto alle conclusioni che
seguono.
A)
Il mondo dell’occulto, la superstizione, il fanatismo sono illusori, pericolosi
e molto meno arcani e misteriosi di quanto sostengano ipocritamente i loro
finanziatori e fiancheggiatori, compresi i media che li pubblicizzano.
B) Il condizionamento mentale è l'arma e l’attività principale di santoni, leader spirituali, politici e multimediali.
C) La confusione tra fede e superstizione è il punto debole per eccellenza delle vittime dei ciarlatani, e la Chiesa fa poco o nulla per evitare questo smarrimento.
Il
fondatore di Osservatorio
Antiplagio, pertanto, ha analizzato e approfondito, più a lungo di tutti gli esperti in
materia, gli abusi e i soprusi legati alle manipolazioni psicologiche
nel mondo dell'occulto, mediatiche e digitali, per finalità –
in prevalenza –
economiche e sessuali. Abusi e soprusi che si sono allargati ai settori più disparati,
non perché favoriti dai passaparola (col tempo diventati marginali), ma perché veicolati
dalla pubblicità: su carta stampata, in radio e tv, e poi nella 'rete' e nei social media. Le gravi conseguenze
che derivano dall'incoraggiamento e dalla reclamizzazione di tali e tante attività nefaste e
truffaldine, oltre che dipendenze, sono da addebitare ai Parlamenti e ai
Governi: che da esse introitano milioni, sulla spalle e sulla pelle dei
cittadini fragili, indifesi, dimenticati e abbandonati al loro destino.
Leggete
l'intervista rilasciata da Giovanni Panunzio al mensile 'Focus' nell'aprile del
1998.
Per conoscere meglio le sue
iniziative contro gli impostori e gli imbonitori, leggete anche il thriller di fanta-religione
Dopo Francesco
– Quando il Messia ebraico,
il Mashiach arriverà! (autopubblicato nel 2016), ambientato a Tel Aviv
nel 2026. Giovanni
Panunzio è stato altresì amministratore del Comitato per il NO al referendum costituzionale, che
in un social ha superato i 150mila iscritti: era il 2016. Dal 2017 gestisce il dominio
giustiziasociale.org.
Dal 2018 Giovanni Panunzio e
Osservatorio Antiplagio non
sono più presenti nei social.
"I social media danno diritto di parola a
legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar, dopo un bicchiere di vino,
senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora
hanno lo stesso diritto di parola di un premio Nobel. È l'invasione degli
imbecilli. Il web è un vero e proprio dramma perché promuove lo scemo del
villaggio a detentore della verità"
(Umberto Eco, 1932
–
2016). Anziché orientare lo sviluppo della tecnologia puramente al
servizio
dell'umanità,
gli ambigui 'geni del web' in affari hanno reso l'uomo loro
servo. E prigioniero della 'rete'.
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POST SCRIPTUM
Per anni la famiglia Berlusconi ha
reclamizzato centinaia di ciarlatani: prima su Pagine Utili, poi nel Mediavideo
(televideo di Mediaset), e oramai – come si dice –
"i buoi sono scappati dal recinto".
Le
pubblicità di sedicenti sensitivi, guaritori e veggenti, infatti, hanno dilagato in tutti
i canali televisivi. Chi continua a spalleggiare coloro che, attraverso le tivù, hanno rovinato intere
generazioni, anche con altri 'esempi' inqualificabili, si faccia un esame di coscienza.
Perfino le confessioni religiose, in blocco, hanno sempre ignorato tale situazione
e non hanno
mai parlato dei disastri provocati dai media di un ex Presidente
del Consiglio 'cattolico'. A seguire, inoltre,
sono riportati i link degli atti giudiziari penali (con imputazione e sentenza definitiva) relativi alle cause promosse da
Striscia la notizia e Mediaset contro il fondatore di
Osservatorio
Antiplagio Giovanni Panunzio – e in quattro casi anche contro il presidente
Alfredo Barrago – per alcune presunte diffamazioni nei confronti di Antonio Ricci e RTI. Si sono risolte tutte con proscioglimenti
e assoluzioni definitive. Dice il saggio:
"Se non potete fermare un'ingiustizia, almeno raccontatela". I giornalisti e gli editori che vogliono intendere, intendano. L'Italia, intanto, si trova al 41°
posto della classifica mondiale per la libertà di stampa.
Risultati delle querele per diffamazione
promosse da Antonio Ricci, Striscia la notizia e Mediaset
contro il fondatore di
Osservatorio Antiplagio, Giovanni Panunzio, e il presidente
Alfredo Barrago (in 4 casi).
Querela num. 1 di "Striscia la notizia" e RTI contro Giovanni Panunzio e Alfredo Barrago
Risultato: "Non doversi procedere".
Querela num. 2 di "Striscia la notizia" e Antonio Ricci contro Giovanni Panunzio e Alfredo Barrago
Risultato: "Archiviazione del procedimento, reato estinto".
Querela num. 3 di "Striscia la notizia" e Antonio Ricci contro Giovanni Panunzio e Alfredo Barrago
Risultato: "Non procedibile per intervenuta prescrizione... Infondatezza della notizia di reato... Elementi acquisiti non idonei a sostenere l'accusa".
Querela num. 4 di "Striscia la notizia" e Antonio Ricci contro Giovanni Panunzio
Risultato: la Cassazione conferma l'assoluzione in appello di Giovanni Panunzio e "condanna il ricorrente (Antonio Ricci) al pagamento delle spese processuali".
Querela num. 5 di "Striscia la notizia" e Mediaset contro Giovanni Panunzio
Risultato: il Gip dispone l'archiviazione. "Gli elementi emersi... risultano inidonei a sostenere l'accusa in giudizio".
Querela num. 6 di "Striscia la notizia" e Mediaset contro Giovanni Panunzio
Risultato: il Gip dispone l'archiviazione. "Gli elementi emersi... risultano inidonei a sostenere l'accusa in giudizio".
Querela num. 7 di "Striscia la notizia" e Antonio Ricci contro Giovanni Panunzio e Alfredo Barrago
Risultato: "La diffamazione deve ritenersi estinta per prescrizione, deve dichiararsi non luogo a procedere ai fini penali".
Querela num. 8 di "Striscia la notizia" e Mediaset contro Giovanni Panunzio
Risultato: il Gip dispone l'archiviazione. "Trattandosi di stesso procedimento (stesso fatto e stesso indagato) per il quale è stata già disposta l'archiviazione il 23/03/2015".
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